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Comitato provinciale di Novara
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Prossimamente il 07 giugno una giornata molto intensa
I circoli Giacomo Matteotti di Cameri e Alberto Jacometti di Novara, con il patrocinio
del Comune di Cameri e del Comitato Provinciale ANPI di Novara organizzano, dal 07 al 14
giugno, presso la sede del Circolo Matteotti in Via Mazzucchelli, 75 - Cameri (NO), una
mostra su Giacomo MATTEOTTI a 90 anni dall’assassinio (1)
Il giorno 07 giugno, alle ore 17,00, " tavola rotonda" con Antonio Meda,
Presidente del Circolo Matteotti, Anna Cardano, Presidente del Comitato Provinciale ANPI
di Novara, Marco Brunazzi, dell'Istituto Salvemini di Torino, Stefano Caretti,
dell'Associazione Pertini di Firenze. Modera Sergio Ferrario, dell'Associazione
Jacometti di Novara.
(1) Riportiamo alcune note storiche sulla vicenda dell'assassinio
di Giacomo Matteotti, in parte tratte dal sito dell'ANPI Nazionale.
Mussolini sa che è solo grazie all’appoggio della monarchia e delle classi conservatrici che è
arrivato al governo e si impegna in tal senso ma, internamente al movimento la corrente facente capo a
Roberto Farinacci (1892-1945) si oppone ad una moderazione del Fascismo. Per mantenere la leadership
Mussolini usa uno stratagemma: trasforma le squadre in Milizia volontaria per la sicurezza nazionale.
Successivamente istituisce un Gran Consiglio del Fascismo, che raduna i suoi maggiori esponenti e che
diviene di fatto decisivo nella vita politica italiana; riforma la legge elettorale garantendo così la
maggioranza alla lista fascista; allontana i popolari dal governo per le loro posizioni pubblicamente
antifasciste.
Il 6 aprile 1924 si svolgono nuove elezioni politiche caratterizzate da un clima di pesanti
intimidazioni. Grazie alla legge elettorale maggioritaria vince il ‘listone’, che vede esponenti
fascisti accanto a nomi della tradizione liberale. Nonostante le violenze, i partiti democratici
ottengono risultati importanti e l’attesa normalizzazione dello squadrismo, ora ammantato di legalità,
non avviene.
L’esponente socialista Giacomo Matteotti (1885-1924) denuncia alla Camera i brogli elettorali, ma non
solo, denuncia anche gli assassinii compiuti dalle milizie su candidati dell’opposizione fornendo,
oltre alla cronaca dei fatti, i nomi delle vittime. Scopo dell’Onorevole è che la Giunta accetti di
indagare sui metodi usati nelle elezioni e che, una volta scoperti, le invalidi.
A lungo si è ritenuto che l’unico movente all’assassinio di Matteotti sia stato questo discorso, ma una
recente storiografia ha potuto fornire documenti che sottolineano la presenza di una motivazione
affaristica. Il 24 maggio del 1924 la ventisettesima legislatura parlamentare palesa come il bilancio
dello Stato non è in pareggio, Mussolini ha dunque fornito al re un bilancio falso, ed è proprio
Matteotti a denunciarlo nella seduta della Giunta il 7 giugno, e per la seduta del 10 giugno - giorno
in cui sarà rapito - sembra stesse preparando una documentazione sull’affare Sinclair, che avrebbe
attaccato tra gli altri atti del governo il decreto-legge che disponeva concessioni petrolifere
all’americana Sinclair Oil, contro il pubblico interesse. Sarebbe dunque stato l’annuncio di denunce
che Matteotti si apprestava a fare a scatenare la vendetta della squadra fascista.
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Il 03 gennaio 1925 il capo del governo Mussolini, in un discorso alla Camera, ammette le proprie
responsabilità nel delitto Matteotti.
«Ma poi, o signori, quali farfalle andiamo a cercare sotto l'arco di Tito? Ebbene, dichiaro qui, al
cospetto di questa Assemblea e al cospetto di tutto il popolo italiano, che io assumo, io solo, la
responsabilità politica, morale, storica di tutto quanto è avvenuto. Se le frasi più o meno storpiate
bastano per impiccare un uomo, fuori il palo e fuori la corda! Se il fascismo non è stato che olio di
ricino e manganello, e non invece una passione superba della migliore gioventù italiana, a me la colpa!
Se il fascismo è stato un'associazione a delinquere, io sono il capo di questa associazione a
delinquere! Se tutte le violenze sono state il risultato di un determinato clima storico, politico e
morale, ebbene a me la responsabilità di questo, perché questo clima storico, politico e morale io l'ho
creato con una propaganda che va dall'intervento ad oggi».
(Benito Mussolini, discorso alla Camera, 3 gennaio 1925)
Il dellitto Matteotti lasciò qualche segno anche nel governo. Si dimisero dal governo i ministri Gino
Sarrocchi e Alessandro Casati, di estrazione liberale, già aderenti al Partito Liberale Italiano prima
dell'avvento del fascismo. Sarocchi, ministro dei lavori pubblici, mantenne il suo sostegno al regime
fascista e nel 1929 venne nominato senatore del Regno. Alessandro Casati, della nobile famiglia
milanese dei Casati, protagonisti del Risorgimento, ministro della pubblica istruzione, dopo il
delitto Matteotti lasciò la politica. Che riprese nel 1943, rappresentante del Partito Liberale nel
Comitato di liberazione nazionale. Nel 1948 fu eletto senatore della Iª Legislatura repubblicana.
L' ANPI, Sezioni di Omegna e Zona Cusio, Domodossola, Basso Cusio San Maurizio
d'Opaglio, con il patrocinio dei Comuni di Nonio, Cesara, Domodossola ed Omegna, ricordano il
70° Anniversario della Battaglia di Oira - «Uno contro cento» - 4/5 giugno 1944
Sabato 07 giugno 2014- Ore 10,00 - Cesara: omaggi floreali alla Lapide ed al Monumento
ai Caduti
- Ore 10,20 - Nonio: omaggi floreali al Monumento ai Caduti ed al Cippo in
ricordo di Marco Brebbia
- Ore 10,45 - Oira: Santa Messa in suffragio dei Caduti
- A seguire: deposizione di un omaggio floreale al Monumento - Saluti delle Autorità
L'orazione ufficiale sarà tenuta dallo storico della Resistenza Mauro BegozziQui una
ricostruzione della battaglia di Oira e del
sacrificio di Silvestro Curotti " Dom" e di Battista Bazzetta.
L' ANPI Sezione di Omegna e Zona Cusio, con la collaborazione dell'Istituto Storico della Resistenza "Piero Fornara" e della Biblioteca Civica "Gianni Rodari" e con il patrocinio del Comune di Omegna, per il ciclo Episodi e personaggi della Resistenza Novarese promuove, sabato 07 giugno, alle ore 17,30, presso la Biblioteca Civica "Gianni Rodari" di Omegna , Via XI Settembre, 9, un incontro con tema « Pippo Coppo Comandante Partigiano e Sindaco della Liberazione» Incontro pubblico con Giovanni Cerutti e Filippo Colombara.
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CHI SIAMO
LA COSTITUZIONE della REPUBBLICA ITALIANA
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